Sono attore volontario e testimone della compagnia teatrale “Gli Amici di Luca” che frequento dal 2003. Ho calcato il palco già nel primo spettacolo (”Sonno Muto”, di Vincenzo Toma, testi di Niccolini). Nel corso degli anni ho scritto numerosi articoli per il magazine dell’associazione, raccontando del mio incidente in bicicletta, del percorso dopo il coma e della mia esperienza di volontariato facendo riflessioni sul valore della vita, del dono, del risveglio e della solidarietà.
In uno dei miei articoli “Il teatro degli Amici di Luca mi ha aperto la fantasia”, ho ricordato come un gesto semplice tipo dare assistenza ed essere vicino a chi vive la sofferenza mi abbia trasformato interiormente. Attraverso il teatro, la compagnia ha voluto dare voce a persone ex-stato di coma, prendersi cura di loro non solo come “malati”, ma come esseri umani, con dignità, emozioni e bisogno di relazioni. Le mie/nostre imperfezioni fisiche o comunicative non devono essere viste come delle barriere: “i nostri limiti sono diventate le nostre forze. Quando sono debole è allora che sono più forte.” Il mio impegno personale, che realizzo anche facendo volontariato alla Casa della Carità, per chi La conosce o ha avuto occasione di parlarne. Partecipando ai laboratori di teatro con Gli amici di Luca, è proprio il modo per dare testimonianza e solidarietà, dal momento che rappresenta l’anima di un progetto umano che mira a dare speranza, non solo cura, a chi è in condizioni di fragilità.
Mi ritengo un testimone concreto, la mia storia, intrecciata con quella di “Gli Amici di Luca”, è una piccola grande luce che racconta quanto possa essere potente l’umanità quando sceglie di non ignorare il dolore, ma di accoglierlo.
Un mio intervento di qualche anno fa al Teatro Dehon https://www.amicidiluca.it/wp-content/uploads/2025/11/dolore_marco_macciantelli.mpg