Ventitrč anni senza Luca

Sono ventitré anni dalla morte di Luca De Nigris che la mattina dell’8 gennaio 1998 non si svegliò. Così come improvvisamente era andato in coma così inaspettatamente morì nel sonno. Dalla sua vicenda per volontà dei genitori Maria Vaccari e Fulvio De Nigris e dei tanti sostenitori che avevano dato vita all’associazione “Gli amici di Luca”, è nata la Casa dei Risvegli a lui dedicata una struttura innovativa pubblica dell’Azienda Usl di Bologna rivolta a persone con esiti di coma e loro famiglie.

La Befana della Casa de Risvegli Luca De Nigris è appena conclusa e ieri, 7 gennaio 2021, nella Chiesa di Trebbo di Reno il parroco Don Domenico Cambareri compagno di classe di Luca al Luceo Minghetti (che gli ha dedicato un’aula) ha celebrato una messa per ricordarlo.

Il Cardinale di Bologna Mons. Matteo Zuppi ha fatto pervenire un messaggio profondo e toccante che p stato letto da don Domenico Cambareri: verrà letto:

“Abbiamo celebrato ieri l’Epifania di Dio tra gli uomini, la manifestazione della sua presenza.

In realtà restiamo sempre dei magi, come scriveva padre Turoldo. “Le notti che hanno vegliato da soli, scrutando il corso del tempo insondabile, seguendo astri, fissando gli abissi fino a bruciarsi gli occhi del cuore! Naufraghi sempre in questo infinito, eppure sempre a tentare, a chiedere, dietro la stella che appare e dispare, lungo un cammino che è sempre imprevisto. Magi, voi siete i santi più nostri, i pellegrini del cielo, gli eletti, l’anima eterna dell’uomo che cerca, cui solo Iddio è luce e mistero”. La celebrazione di oggi è una piccola epifania, nella quale capiamo la luce di Dio che si rivela nella debolezza della vita. Dio, a differenza degli uomini, è ben consapevole delle pandemie. Ama e quindi conosce il male, non lo accetta, non si rassegna. Si fa carne per aiutarci a riconoscere la luce nelle tenebre. Oggi un prete vecchio compagno di classe di Luca, i suoi genitori, gli amici, Gesù e Luca. E’ luce di un amore che non finisce, perché nessun può spegnerlo. Ed è quello che voi vedete nella casa dei risvegli dove sembrerebbe esserci solo il buio. C’è più luce di vita alla casa dei risvegli che nelle luci finte perché senz’amore. A volte c’è solo uno “spiraglio” eppure lì vediamo l’epifania di quello che non finisce. Grazie a Luca. Restiamo sempre dei cercatori di futuro. La troviamo proprio a Betlemme nella debolezza di un bambino e di un Dio bambino. La vita non è tolta, ma trasformata, recita il prefazio. Diventa luce e trasmette luce. Luca è una stella che orienta tanti magi naufraghi in questo infinito. E consola anche tutti noi. Grazie a Gesù, Figlio di Dio che sceglie ciò che è debole per rivelare la sua e nostra forza”.