Mi ricordo di Luca

Oggi, come lo scorso anno, come 22 anni fa. Mi ricordo di Luca. L’8 gennaio 1998 noi genitori ci svegliammo e Luca no. Ventuno anni fa, dopo 240 giorni tra coma e stato vegetativo, una gara di solidarietà che ci aveva portato in Austria e il suo risveglio tanto atteso, Luca morì nel sonno. Poter dire qualcosa di nuovo nel ricordo. Che è uguale a se stesso. Eppure si evolve. Poter ricordare qualcuno che non c’è più, potendo condividere un pensiero o un momento di vita vissuta. Pensare a tutto l’amore e la speranza che ha prodotto questa morte dolorosa, la casa dei Risvegli a lui dedicata e tutto ciò che ci gira intorno, riempie la vita di significati, per noi e per gli altri, allora impensabili. Ma quando la sera, perché c’è sempre una sera, spengo la luce e chiudo gli occhi. È allora che mi ritrovo con Luca, che mi accompagna nello struggimento di quel dolore che è come una pietra preziosa incastonata dentro di me. Io sono invecchiato e lui è cresciuto in un altrove in cui è rimasto l’adolescente che conoscevo. E il buio non è poi così buio perché , oltre a quello che è stato, comincia a vedersi quello che era e che poteva essere. I suoi sogni, le sue speranze e le sue aspirazioni , cosa poteva e sarebbe diventato. Riprendono forma il suo e il nostro essere insieme. E i ricordi con lui, che a volte mi consolano,a volte no. Fulvio De Nigris