LA MORTE DI MAURIZIO CEVENINI SCONVOLGE BOLOGNA

UN ‘GUERRIERO DELLA LUCE’ CHE CI LASCIA PIÙ FRAGILI”

Il ricordo di Fulvio De Nigris: “Sempre generosamente al nostro fianco, facciamo una riflessione pubblica per capire”

La morte dell’amico Maurizio Cevenini ci sconvolge, ci lascia attoniti. Nel momento dello shock, del profondo dolore, del pianto non possiamo solo ricordarlo. Maurizio era una persona che bisognava vivere. Per quello che l’abbiamo conosciuto, amico di Luca, vicino a me e Maria nel momento della scomparsa di nostro figlio e poi sempre generosamente disponibile nel percorso che ha portato alla Casa dei risvegli Luca De Nigris e fino a ieri sempre attivo. Profondo, generoso e giocoso come quando con la nostra Befana (la sua amica, l’attrice Carla Astolfi) era sempre disponibile ad andare in carrozza, in risciò e in qualsivoglia posto fosse utile per un fine benefico (l’ultimo nostro invito che aveva accettato era per un’asta di raccolta fondi in una cena a fine maggio).

Ma oggi la sua scomparsa ci rende tutti più fragili perché ci lascia senza risposte. Perché se il suo malessere, la sua disperazione silenziosa poteva essere intravista, mai io avrei pensato a un gesto simile. Certo, il volto di una persona forse non lo conosce veramente nessuno, ma io chiedo a tutti coloro che lo hanno vissuto e sono veramente migliaia e migliaia di persone, a tutti coloro che lo amano e sono altrettante, di provare a fare un raduno collettivo perché ognuno possa dire la sua, lasciare un pensiero di Maurizio, ognuno possa aiutare a dare un senso a questa scomparsa.

Maurizio ha sempre apprezzato la nostra forza, la nostra capacità, mia e di Maria, di superare un grande dolore e di farne una concreta energia per gli altri. Che lui non abbia trovato questa forza, qualunque sia il motivo del suo gesto, mi lascia attonito, anche impaurito di fronte alla realtà di dolore e di speranza che quotidianamente viviamo. Lui che mi sembrava un “guerriero della luce” che aveva sempre fatto coraggio a noi provati dalla nostra esperienza e ci aveva sempre aiutato.

Non riesco a pensare ad una città senza Cevenini, ad un matrimonio (anche il mio l’aveva fatto lui) senza Cevenini. E non mi basta pensare a una camera ardente piena di persone, a una città che ancora una volta dà il tributo al figlio più caro. Non mi basta. In questo momento di dolore e di pianto non mi basta neanche pensare che lui sia insieme a Luca. Voglio, vorrei, che quanti più di me lo hanno frequentato, quanti più di me lo hanno vissuto allo stadio, tra le associazioni, nella politica e nel suo costruttivo presenzialismo in tutte le anime di questa città, si ritrovassero per parlare, per riflettere. Per aiutarci a capire e per continuare a vivere. (Fulvio De Nigris)